L’Italia racchiude località balneari di grande bellezza, luoghi di mare azzurro e spiagge bianche, paesaggi naturalistici dati da località montuose o boschivi e un’infinità di antichi borghi più o meno grandi particolarmente suggestivi.
Oltre tutto ciò, un’altra fonte e peculiarità che suscita tanto interesse è la cultura eno-gastronomica. Si può tranquillamente dire che ogni regione d’Italia conserva gelosamente una propria storia e tradizione riguardante piatti tipici locali molto spesso di lunghissima storia davvero interessante.
Una regione il cui territorio è costituito non solo da attrazioni turistiche di immenso fascino storico, artistico-culturale, tradizionalistico e paesaggistico ma anche da un’ampia variabilità gastronomica è la Puglia. La cultura alimentare pugliese è di certo una delle maggiori ricchezze di questa regione, tanto da esserne ormai una parte fondamentale per il suo sviluppo turistico e territoriale.
Questa bellissima calda terra continua ad attirare ogni anno centinaia di migliaia di turisti grazie anche all’infinità di prodotti tipici che solo essa può offrire in grande abbondanza. Tra i tanti prodotti pugliesi conosciuti letteralmente in tutto il mondo di cui la Puglia può farsene grande vanto spunta il pane di Altamura.
Cosa tratteremo
Il pane di Altamura: quali sono le sue caratteristiche?
Il pane di Altamura è innanzitutto un prodotto che dal 2003 è stato riconosciuto nella categoria merceologica “Panetteria e prodotti da forno” col marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) essendo stato considerato un alimento sano ed equilibrato con caratteristiche nutrizionali uniche.
È il tipico pane prodotto nella zona delle Murge, nell’entroterra pugliese, derivante dalla selezione di ottimi grani duri ottenuti in ambienti con fattori geo-climatici davvero specifici e dall’uso di acqua potabile del territorio e del solo Lievito Madre.
Il suo ingrediente principale è la semola rimacinata di grano duro coltivato nei territori dei comuni della Murgia, il quale lo rende unico e famoso non solo in Italia ma anche all’estero. I grani di semola rimacinata utilizzati si suddividono in varietà quali l’Appulo, l’Arcangelo, il Duilio e il Simeto. Esse sono prodotte nella zona geografica delimitata dei territori di Altamura, Gravina in Puglia, Spinazzola, Poggiorsini e Minervino Murge, in provincia di Bari.
Il pane di Altamura è anche conosciuto per la sua forma tradizionale tondeggiante di grandi proporzioni, definita nel linguaggio e dialetto locale “U’ sckuanète”, cioè il pane accavallato. La sua pezzatura di notevoli dimensioni non è mai inferiore ai 0.5 kg e deve avere baciature ai fianchi.
La storia del pane di Altamura: il forte legame con la tradizione locale
Questo prodotto alimentare è strettamente legato alla tradizione contadina locale. Esso veniva impastato da ogni famiglia all’interno della propria casa, per poi essere portato a cuocere nei forni pubblici.
Il fornaio, onde evitare confusione nella riconsegna dei pani ai vari clienti, marchiava immediatamente ciascuna pagnotta con un attrezzo in legno artigianale apponendovi le iniziali della famiglia a cui apparteneva. Dopo questa procedura di marchiatura procedeva con l’infornamento.
La storia di questo pane, tuttavia, affonda le sue origini sin nel I° secolo d.C. in quanto si ritrovano testimonianze scritte della sua presenza nelle opere del celebre Orazio.
Il poeta latino affermava, infatti, che il pane di Altamura era il “miglior pane del mondo”.