In una serata in compagnia di amici o parenti non può mancare una bella partita ad uno dei numerosi giochi da tavolo. Uno dei più conosciuti è il gioco del domino, che stimola l’intuizione e la confidenza con i numeri.
Il domino è un gioco da tavolo che prevede l’utilizzo di una serie di tessere. Ognuna di esse ha due sezioni aventi entrambe dei punteggi rappresentati da pallini che vanno dallo 0 a 6 pallini. Il 6 rappresenta il massimo punteggio per sezione; simile alle facciate dei dadi.
Generalmente, si usano 28 tessere (con la serie del doppio 6) o 55 tessere (con la serie del doppio 9).
Il domino è un gioco che presenta tante varianti nel mondo ma si avvale delle stesse regole fondamentali e logiche di gioco. Vediamole insieme.
Cosa tratteremo
Come si gioca a domino: regole di gioco
Il numero dei partecipanti normalmente varia dai 2 ai 4 giocatori. Vengono date a disposizione di ogni giocatore 7 tessere (5 tessere nel caso si giochi in tre). Le restanti tessere vengono poste senza preciso ordine al centro del tavolo da gioco in modo che siano tutte capovolte.
Il giocatore che avrà il punteggio più alto, ovvero ad esempio la doppia facciata 6, sarà il primo ad avviare il turno di gioco dotandosi di un certo vantaggio sugli altri.
A questo punto, metterà la tessera 6-6 sul tavolo e proseguirà in modo tale da far unire ad essa un’altra tessera recante un 6 su una delle due facciate. Qualora questa tessera abbia un altro numero differente sull’altra facciata, essa dovrà di conseguenza unirsi ad un’altra tessera ancora recante lo stesso numero e così via sino a creare una catena progressiva chiamata serpente.
Qualora non si abbiano più tessere da unire si dovranno prenderne dal centro tavola ed unirle alla propria catena già formata sino a quando non sarà più possibile creare la combinazione di numeri.
A questo punto, il turno di gioco passerà al giocatore che si trova sulla propria sinistra. Quest’ultimo si avvarrà delle stesse regole di combinazione per proseguire nella costruzione della propria catena o serpente fino a quando non sarà più concretamente fattibile.
Vincerà colui che riuscirà nel minor numero di turni possibile a terminare la propria catena riuscendo ad unire tutte le tessere. Oppure il vincitore sarà colui che avrà meno punti ancora a disposizione nelle tessere libere in quanto avrà fatto più collegamenti di tutti.
Il domino: la sua storia, altre curiosità e alcune varianti
Il gioco del domino, lungi dall’essere un gioco da tavola moderno, in realtà affonda le sue radici nel lontano 1100 in Cina.
L’uso iniziale di queste tessere non era ludico ma fu ideato da uno statista probabilmente al fine di fare calcoli attendibili da fornire ai governanti.
Dopo un centinaio di anni circa dall’origine, le tessere ebbero una funzione prettamente religiosa. Venivano, infatti, utilizzate come strumenti di divinazione.
Solo a distanza di ulteriori secoli lo scopo di queste tessere divenne unicamente per giocare e passare il tempo libero.
In Italia la diffusione di questo gioco avvenne grazie agli arabi (grandi amanti dei numeri) che poi successivamente lo introdussero anche in Francia e poi per tutta l’Europa.
Il nome domino trae origine dal latino dominus, ovvero padrone.
Esistono numerose varianti dello stesso gioco nate, il più delle volte, in virtù del luogo in cui viene giocato. Una di esse è il domino cubano che utilizza tessere con un punteggio totale di 9 punti. Differentemente dalla versione tradizionale, vengono utilizzati 30 tessere pari e 25 dispari per un totale di 55 tessere ed un punteggio di 459 punti.
Un’altra variante non prevede l’uso delle tessere ma le carte. Il mazzo che si utilizza può essere da 40 o da 52 carte. Il numero massimo di giocatori è di 8 partecipanti.
A prescindere dalla variante, il gioco del domino continua ancora ad intrattenere generazioni di giocatori di ogni età.