È noto che quando il portalettere deve consegnarci una raccomandata, e non ci trova in casa, lascia nella cassetta della posta una comunicazione, sotto forma di un tagliando, con la quale ci invita a recarci successivamente presso un ufficio postale, dove ritirare il plico a noi destinato.
Ed è anche noto che, da cittadini poco informati (che evidentemente non hanno ancora letto questa guida), non conosceremo il contenuto della missiva se non, dopo uno o due giorni, esserci recati presso il suddetto ufficio postale indicato, per ritirare la busta “sospetta”.
Ci sarà una multa o una cartella esattoriale? Una lettera di un creditore o un’intimazione di sfratto?
Cosa tratteremo
Come riconoscere l’avviso di giacenza?
Lo scopo di questa guida non è quello di eliminare il problema nel concreto. Una multa andrà comunque pagata, così come dovremo sempre dar conto al nostro creditore o al nostro locatore. Però, quanto meno, potremo liberarci dall’ansia dell’attesa. Come? Semplice.
Dall’avviso di giacenza potremo già stabilire la natura del contenuto della busta a noi destinata. E questo sarà possibile grazie a dei codici impressi sul tagliando bianco lasciato dal postino dopo il primo tentativo di recapito.
Esaminando difatti lo “scontrino” in caso di mancato recapito di una raccomandata, leggeremo riportati i dati personali del destinatario, la dicitura “raccomandata indescritta”, e l’indicazione dei giorni, del luogo e delle modalità per il ritiro.
Ma, assieme a queste informazioni, leggeremo anche un codice identificativo grazie al quale riusciremo a intuire la provenienza e la natura del contenuto della missiva, evitando così in molti casi degli inutili e logoranti stati d’ansia.
Codici di giacenza: come interpretarli
Ogni codice riportato nello scontrino (solitamente in corrispondenza del codice a barre) è diverso da un altro, ma le prime due o tre cifre sono le stesse per determinate tipologie di atti e/o di uffici di provenienza della raccomandata.
Di seguito riportiamo un elenco riferito ai numeri iniziali che leggiamo nel codice. L’asterisco indica una forte probabilità ma non una certezza:
- 05: raccomandata veloce (tracciabile dal sito di Poste Italiane);
- 056: raccomandata inviata da privati;
- 12, 13, 14, 15, 151, 152, 1513, 1514, 1515: Raccomandata semplice;
- 573, 5730 (*): Agenzia delle entrate;
- 75, 76, 77, 78, 79 (*): Multa, notifica di un atto giudiziario, comunicazione dell’Agenzia delle Entrate;
- 386: multa stradale e, in casi più rari, pagamento bollo auto, rivalutazione rendite catastali, accertamento Agenzia delle Entrate o citazione in giudizio;
- 388 (*): multa stradale rilevata con autovelox;
- 390 (*): mancato pagamento del bollo auto;
- 721 (*): rimborso da parte di enti o dall’Agenzia delle Entrate (come tutti i codici inizianti per 72);
- 200, 2000: comunicazioni su veicoli intestati, recupero crediti dalla banca, assicurazioni scadute, solleciti di pagamento di bollette. Ma anche “innocue” comunicazioni della banca;
- 608, 609: Comunicazione da ente pubblico;
- 612, 614, 0693: Comunicazioni da banche o Poste Italiane;
- 613, 615: Agenzia delle Entrate, notifica multe o imposte non pagate; comunicazioni da Poste Italiane;
- 616: mancato pagamento bollo auto, richiamo autovettura (per revisioni tecniche), assicurazione per gestione sinistro, comunicazioni da Poste Italiane, pagamento bollette scadute, comunicazioni da Agenzia delle Entrate inerenti alla dichiarazione dei redditi;
- 617, 648, 649, 664, 669: Richieste di pagamento da Agenzia delle Entrate, invio di carte di credito o bancomat. Anche un sollecito di pagamento delle utenze o un richiamo autovettura;
- 618: raccomandata da un privato ma anche lettera da avvocato, datore di lavoro o assicurazione;
- 628: comunicazioni varie (pagamento bollo auto, altro mancato pagamento, raccomandata di un privato, recapito carte di credito/debito). No atti giudiziari.
- 664 (*): accertamento TARI;
- 665: sinistri stradali o comunicazioni da parte di assicurazioni;
- 63, 65, 630, 650: comunicazioni INPS;
- 668: Multa autostradale, procedimento amministrativo, mandato di comparizione, convocazione come teste in tribunale, atto processuale, pignoramento, sfratto, variazione catastale;
- 670, 671, 689: cartella di Equitalia.
Codici di giacenza: tutte le altre tipologie
Esistono invece altre tipologie di codici che presentano una o più lettere prima della sequenza di numeri (es.: D14193).
In tale situazione la raccomandata ci è stata certamente spedita tramite un servizio di poste private (utilizzato da alcuni enti locali).
Da questo tipo di vettore, generalmente, non arrivano comunicazioni di cartelle esattoriali o atti giudiziari. Anzi, in questi casi sarà anche più semplice conoscere i dettagli della missiva, inserendo lo stesso codice sul servizio di tracking dell’agenzia di poste privata.